Carlo Salvemini costretto ad indossare la maschera del pagliaccio?

Lo avevamo scritto in uno dei nostri primi articoli già all’indomani delle elezioni: “Caro Carlo, non sai dove mettere le mani”, quando con il classico atteggiamento da radical chic, il neo eletto Sindaco di Lecce annunciava tramite il suo profilo Facebook, dell’incontro con il suo predecessore. Carlo informava dei primi provvedimenti che aveva appena firmato e con i quali aveva provveduto a confermare gli incarichi fiduciari di Perrone.  “Credo nella continuità amministrativa – affermava Salvemini –  riconosco la serietà e lealtà professionale. Apprezzo le capacità individuali e la deontologia professionale. Le persone che stanno lavorando con me oggi – e che hanno lavorato con Perrone ieri – sono al servizio della città. Sono convinto che tutte sono impegnate – ieri come oggi – per il bene di Lecce.

Una dichiarazione che non era andata giù a nessuno in maggioranza e che aveva destato non pochi mal di pancia fra coloro i quali, senza tirare a sorte, si arrogavano la presunzione di appropriarsi di tutte “le vesti” ossia di tutti gli incarichi nell’ottica della spartizione del potere e nella maniera più spudorata e sfacciata possibile. Il “dietro front- COMPAGNI”  del Sindaco Salvemini giunge oggi, pressato dalle ali più estremiste del Pd e dagli uomini dell’ Udc che hanno un peso specifico.  ” ieri ho firmato una lettera indirizzata ai componenti di nomina pubblica dei CdA di Lupiae ed Sgm per invitarli a rassegnare le dimissioni dall’incarico – scrive Salvemini sulla sua bacheca Facebook –  data la natura fiduciaria del rapporto con il sindaco precedente che li ha nominati”.

Che succede?  Prima afferma una linea di condotta ispirata al rispetto dei professionisti che secondo un preciso codice deontologico sono chiamati a servire l’Ente, poi è costretto -sotto percepibile forzatura- a pressarli psicologicamente costringendoli ad andare via?

“Non sono in condizioni di prevedere se gli amministratori in carica – per ragioni di sensibilità, opportunità, di diritto – riterranno di accogliere il mio invito alle dimissioni. In ogni caso li ringrazio per il lavoro fin qui svolto all’interno delle nostre due importanti società a partecipazione pubblica”.

Quasi a voler dire: sono costretto a farlo ed in ogni caso vi ringrazio per il lavoro fin qui svolto, che nel Consiglio di Amministrazione al quale ho partecipato, ho potuto constatare e prendere atto della assoluta professionalità.

Naturalmente è una nostra chiave di lettura diversamente dovremmo pensare che è in atto la “lottizzazione” del potere ed una spartizione come non se ne ricirda un precedente, nella mai tramontata “prima Repubblica” ad oggi.

Le nomine ai vertici di Lupie Servizi ed Sgm si inseriscono nel quadro piu ampio della spartizione delle nomine per i Presidenti delle Commissioni Consiliari dove i conti non tornano. Proprio questa mattina è saltata la riunione dei capigruppo convocata dal Presidente del Consiglio Comunale Paola Povero. Il partito Democratico risultava completamente assente. Questa sera giunge la dura presa di posizione del Sindaco di Lecce.

“Il vento del cambiamento”, “stampagnati le fenesce”, “l’alternativa alla gestione del potere”, tutte chiacchiere. Appare in tutta evidenza una imbarazzante corsa alla spartizione. Che vergogna cammarati del “rustico e pasticciotto”. A chi Scilipoti? A noi!

“Il potere logora chi non ce l’ha”.

 

 

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